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Mai sfracellatomi tanto le palle al cinema. Mai sfracellatomi tanto i gingilli con Bjork, che amo. Ma andare a vedere (lo scorso mese, solo ora mi sono ripreso) Drawing Restraint 9, film del di Lei marito Matthew Barney (il geniaccio del ciclo Cremaster)
mi ha davvero messo a dura prova da crisi narcolettica. Sarà stato
l'andarci alle 22.30? Immagino le vittime dello spettacolo seguente di
mezzanotte, lí al cinema Farnese di Campo De' Fiori a Roma. Ricordo
due tre persone del pubblico abbandonate addormentate sulle poltrone a
fine spettacolo, con gente con le borse agli occhi che li indicavano
schernendoli. E ricordo anche la mia testa, mai stata cosí pesante nel
tenerla sopra il collo, tanto che ad un certo punto mi sono dovuto
alzare per andare alla toilette a sciacquarmi la faccia. - Come al
solito (non che komakino sia propriamente solita nel recensire cinema),
non Vi racconterò la trama, - anche perchè sarebbe arduo spiegare
i nodi del gioiellino in questione, porno della fotografia (poche le
inquadrature che non lasciano a bocca aperta), film diverso, tutto focus sul cerimoniale, gli atti
del cerimoniale, specie la parte del cerimoniale del thé, - apoteosi
della lentezza letargica (vedere la pellicola con l'avanti veloce
renderebbe tutto più normale nella tempistica dei movimenti), - come
l'atto liturgico della vestizione, della mutilazione, del cambiamento, della trasformazione, rinascita,
un'esperienza senza misura dell'innaturale. Film suicida (immagino il
budget per affittare un'intera baleniera!) in nome dell'arte
cinematografica, - l'industrializzazione di fondo che fa da cornice
alla storia a malapena scalfisce quello che sta accadendo.
Film jappomuto, con al massimo una pagina di dialoghi, in japponese e
in inglese, un dolce di gelatina bianca gigantico, un immenso tronco
che assomiglia ad un immenso sterco di balena, - una colonna sonora
stupefacente e assassina, come tutti i punti interrogativi che man mano
si ammassano nella testa dello spettatore, sino a fargliela esplodere
in un Vi prego, è bellissimo, ma BASTA! - E' un'opera d'Arte,
e guardarla dopo le 22 può lessarVi il cervello.
ps. ah, si vede il
sedere di Bjork, non esattamente in forma.
24/05 Udine @ Teatro San Giorgio, Forma Free Music Impulse Festival XV nuovo disco in uscita "Unstable", per celebrare 25 anni di attività Oliver Doerell (elettronica, treated kalimba) Shahab Anousha (tromba e voce). Visuals di Helga Raimondi