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Lento

w/ Ufomammut, feat. Malleus Art Expo

https://www.inkoma.com/k/615

05 dicembre 2007 @ circolo degli artisti, Roma, - ingr. 5€.

 | pall youhideme
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UfomammutUfomammutUfomammutUfomammut
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Malleus Art Expo
Malleus Art Expo
Malleus Art Expo
Doom bike

Dopo mezzo secondo di Hadrons già non eravamo più in grado di elaborare mezzo rimpianto per esserci persi a giugno gli Isis o per rassegnarci all'idea che la prova dei Red Sparowes sempre in quel periodo non era riuscita a esaltarci a pieno.
Dopo più di un anno dall'ultima volta che ci eravamo imbattuti nel loro set (in quell'occasione ci ruppero il culo al Traffic con i bestiali ToMyDeepestEgo e i Last minute to Jaffna) è come se in tutto questo tempo i Lento avessero incamerato e ripiegato tutta la carica del loro suono per poi prepararsi a liberarlo in modo letale e commisurato quasi esponenzialmente alle dimensioni più voluminose delle mura del circolo che, stasera, hanno dato quasi l'impressione di essere asfaltate sui parametri infinitivi del deserto di Zabriskie Point.
Delillo, in Underworld, tramite un artificio letterario geniale è riuscito ad amalgamare ed intrecciare in 900 pagine decine di situazioni e personaggi della storia statunitense degli ultimi 50anni, in quello che è un libro assolutamente incredibile. Allo stesso modo i nostri, prima ancora di arrivare al culmine di Hadrons (già, sempre lei) avevano già dato l'impressione di saper ripercorrere il senso di migliaia di forme che la psichedelica, lo sludge, lo stoner e il neuro-core hanno assunto negli ultimi 15 anni riuscendo poi a rigenerarle istantaneamente in tutto il minimo comune denominatore della loro potenza più estrema.
A tratti non riuscivamo a capire se le nostre palpebre erano chiuse o rese trasparenti sotto l'effetto accecante dei loro drones. Sicuramente in altri giuriamo che ci son tornati intatte alla memoria le venti pagine in cui l'autore newyorchese di cui sopra descrive le devastazioni provocate dagli esperimenti nucleari in Nevada.
Ad un concerto era tempo che i nostri pensieri non andavano cosí veloci. Forse dalla tragica serata del 17/06/2005* o dall'ultima volta che abbiam visto i ToMyDeepestEgo..
E' incredibile come un impatto cosí forte, potente e fisico riesca a produrre suggestioni celebrali ed emotive cosí intense.
Li ringraziamo per non aver proiettato immagini dietro alle loro spalle, sarebbe stato come se ci avessero regalato una guida per interpretare i nostri film intrippanti preferiti. [live rep by Federico Immigrato e Rifugiato]
Senonchè avvistiamo pure gli Ufomammut, ovvero i Mammut trattati come oggetto, oggetto non identificato, - alla lettera, - ma certo non te lo ritrovi dimenticato in un cassetto un Mammut, e non è cosí difficile da identificare. Magari sí in una lastra di ghiaccio in Antartide, però direi che più che ghiaccio il Loro suono è granito, - gli Ufomammut hanno un batterista che potrebbe essere il fratello minore di Dale Crover, un chitarrista con pizzo luciferino che tiene l'adesivo dei Pink Floyd sulla seicorde, - e questo qualcosa vorrà dire, - forse a mò di targa della Loro psichedelia stronata anzi, stoner-ata, però come il tondo desertico Mondo Generator dei Kyuss, quella strana traccia di Blues for the Red Sun dove l'hard allucinogeno erano pieno di una voce dal microfono filtrato in echi e saturazione, - quindi la scorsa sera c'era da chiedersi se il cantante/bassista stesse gorgheggiando o magari è aduso scrivere delle lyrics/poesie romantiche à la Lord Byron.
Str*nzate a parte, il sodalizio Lento + Ufomammut non è cosa nuova, - lo split Supernatural Record One (Supernaturalcat rec) c'è stato, altri concerti insieme pure, e non so se è roba per fonati metallari old school, anzi, immagino che queste pezze di distorsione, picchiate percussive e occhiolino al lisergico elevatico vengano alla grande snobbati da chi porta le allstars senza calzini e pensa che metal inizi e finisca con i Merdallica.
Il circolo era pieno, qualche sbadiglio l'ho fatto pure io all'ennesimo cantato straeffettato, e sfido la maggior parte dei presenti a sapersi rifischiettare un pezzo. Le continue proiezioni da trip LSD 70s alle spalle dei tre riuscivano ad ossigenarmi, e a poco a poco mi sono reso conto di dover alzare il cappuccio della felpa perchè non dico che rischiavo di diventare sordo (già lo sono! rocknroll!), ma cominciava a venirmi malditesta, e allora ho velato le orecchie. Ok, andava meglio.
Poi su palco salgono anche i Lento, e ci ritroviamo di fronte a 4 chitarre, un basso, due batteristi e moog in azione. Una Lento demolizione fatte a scornate di Mammut e raggi cosmici ufo, - una serie di schiaffi prima e schiaffoni dopo, - due lunghi pezzi, neri, - due valanghe di catrame, - rabbiosi e da far vergognare la mamma. - Applausi a volontà.
Mi sono comprato Earthen dei Lento, - e l'ho pagato 20€ di sague, ma ca77arola, li vale tutti, - non solo per la Musica, ma per il packaging artistico deluxe, nero, con artwork cartonato a mattonella espandibile con questo coleottero vero prossimo unico abitante di un pianeta Terra post apocalisse e disfatta umana. - Chi era Einstein o che H. P. Lovecraft che diceva che la 4a guerra mondiale verrà combattuta dai ragni?

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