Third official release for Soundpool, from NY, USA, - things have slightly changed since Their debut On High, dated 2006, - stellar and melodically shoegaze: - now, the new songs are like focusing more on glittering disco rythmics, midtempos shaped into a multicolour 70s style, - more electro-pop than referring to a proper stargaze-driven sound, although, there are still straight songs such as Shelter, blissful and cathartic to the bone, as well as I'm So Tired, - delightfully ethereal, that, without taking You on the dancefloor, can elevate your soul and wish to move your foot, too.
I mean, I was personally kind of disoriented when I first listened to the album's title track and the following But it's so, - too much paillettes than delay/phaser pedals at a first sight/listening, but as I skipped to Sparkle In The Dark and That Sunny Day - I finally found the melodic-connection between these two faces of Soundpool, - like it happened me with some tracks in Bowery Electric's Lushlife: - I mean, could You ever imagine Lushlife after listening for years to Beat? So it is with Mirrors In Your Eyes. Then be ready for loads of danceable rhythms (programmed drums), synth, club-oriented beats and claps, funky bass lines, boy/girl vocals. Soundpool are very dancepool on this turn, - in a contagious way.
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Terzo disco per i Soundpool, da NY, USA, - le cose sono un pò cambiate dal Loro debutto On High, datato 2006, - stellare e melodicamente shoegaze: ora, le nuove canzoni sembrano invece puntare verso ritmiche disco sbrilluccicanti, tempi medi forgiati uno stile multicolore che sa di anni 70, - più electro-pop che referente ad un proprio sound stargazem sebbene vi siano ancora delle canzoni regolari, quali Shelter, beatificata e catartica al midollo, o anche I'm So Tired, deliziosamente eterea, che senza portarvi esattamente in pista, Vi fanno comunque venire voglia di ballare e Vi elevano pure di spirito.
Mi spiego, - personalmente all'inizio mi sono ritrovato un pò disorientato ad un primo ascolto della traccia che dà titolo all'album e la seguente But it's so, - più paillettes che pedali delay/phaser ad impatto, - ma come sono saltato a Sparkle in the Dark e That Sunny Day, - ho trovato l'anello di connessione melodica tra questi due volti dei Soundpool, - un pò come quando ho ascoltato per la prima volta Lushlife dei Bowery Electric: - dico, chi se lo aspettava lo stile di Lushlife dopo anni a consumare Beat? E cosí è stato per l'ascolto di Mirrors in your Eyes. Quindi tenetevi pronti a ritmiche ballerine (batterie programmate), synth, beat e clap club-oriented, linee di basso funky, duetti lui/lei. Insomma, i Soundpool sono molto dancepool a questo giro, - e in un modo contagioso.
I mean, I was personally kind of disoriented when I first listened to the album's title track and the following But it's so, - too much paillettes than delay/phaser pedals at a first sight/listening, but as I skipped to Sparkle In The Dark and That Sunny Day - I finally found the melodic-connection between these two faces of Soundpool, - like it happened me with some tracks in Bowery Electric's Lushlife: - I mean, could You ever imagine Lushlife after listening for years to Beat? So it is with Mirrors In Your Eyes. Then be ready for loads of danceable rhythms (programmed drums), synth, club-oriented beats and claps, funky bass lines, boy/girl vocals. Soundpool are very dancepool on this turn, - in a contagious way.
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Terzo disco per i Soundpool, da NY, USA, - le cose sono un pò cambiate dal Loro debutto On High, datato 2006, - stellare e melodicamente shoegaze: ora, le nuove canzoni sembrano invece puntare verso ritmiche disco sbrilluccicanti, tempi medi forgiati uno stile multicolore che sa di anni 70, - più electro-pop che referente ad un proprio sound stargazem sebbene vi siano ancora delle canzoni regolari, quali Shelter, beatificata e catartica al midollo, o anche I'm So Tired, deliziosamente eterea, che senza portarvi esattamente in pista, Vi fanno comunque venire voglia di ballare e Vi elevano pure di spirito.
Mi spiego, - personalmente all'inizio mi sono ritrovato un pò disorientato ad un primo ascolto della traccia che dà titolo all'album e la seguente But it's so, - più paillettes che pedali delay/phaser ad impatto, - ma come sono saltato a Sparkle in the Dark e That Sunny Day, - ho trovato l'anello di connessione melodica tra questi due volti dei Soundpool, - un pò come quando ho ascoltato per la prima volta Lushlife dei Bowery Electric: - dico, chi se lo aspettava lo stile di Lushlife dopo anni a consumare Beat? E cosí è stato per l'ascolto di Mirrors in your Eyes. Quindi tenetevi pronti a ritmiche ballerine (batterie programmate), synth, beat e clap club-oriented, linee di basso funky, duetti lui/lei. Insomma, i Soundpool sono molto dancepool a questo giro, - e in un modo contagioso.
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